Il ruolo dei farmacisti, delle farmacie al servizio del cittadino e tutti i problemi legati alla professione e sui bisogni dei pazienti. Il congresso FarmacistaPiù arrivato alla quinta edizione, svoltosi a Roma nei giorni scorsi è tra gli appuntamenti più importanti per i farmacisti che cercano risposte sulle sfide del loro futuro.
Due giornate ricche di incontri e di momenti di riflessione, tra professionisti del settore e non solo, per orientare ad “una ‘riconversione culturale’ volta sempre al bisogno di salute del cittadino”, per dirla con le parole di Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente del Comitato scientifico FarmacistaPiù. In questo contesto, a farla da padrone è stato il tema dell’aderenza terapeutica, uno degli argomenti maggiormente discussi.
Per la seconda volta ho potuto sedermi al tavolo con tanti esperti del settore e raccontare attraverso l’esperienza di Carepy come la tecnologia digitale possa venire incontro alle esigenze di farmacista e paziente.
Ho evidenziato quanto sia facile per un farmacista prendere in carico un paziente e seguirlo nelle terapie, perché, in fondo, il farmacista non è solo un dispensatore di medicinali, ma ha un ruolo che ora più che mai deve essere valorizzato. Non solo, il risparmio del Servizio Sanitario Nazionale passa proprio da un’ottimizzazione dei servizi in farmacia.
Il collegamento diretto con la farmacia convenzionata, la possibilità di controllare quando un farmaco è in scadenza, l’opportunità data ai pazienti di essere informati su iniziative in farmacia. Sono solo alcuni delle funzioni di Carepy che ho avuto modo di illustrare. E i numeri riguardanti aderenza e ritorno in farmacia sono dalla nostra parte.
Ho potuto notare con soddisfazione che la platea è rimasta in ascolto interessata da ciò che è Carepy, però, e forse questa è l’unico punto dolente che ho potuto riscontrare ascoltando altri interventi durante tutto il congresso, devo ammettere che mi ritrovo molto nelle parole del presidente Lettieri. Ha ragione nel dire che c’è bisogno della riconversione culturale. Il farmacista che vuole essere al passo con i tempi deve avere più fiducia nella tecnologia e provare tutte le strade che possono portare al traguardo dell’aderenza terapeutica.
E soprattutto non deve essere lasciato solo ma supportato nelle sue azioni.