Nel suo ultimo libro “Resilienza farmaceutica: come governare l’evoluzione delle terapie”, Luca Pani, psichiatra e scienziato, esperto di farmacologia e biologia molecolare, per cinque anni a capo dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) cita l’esempio di Carepy come azienda innovativa che con il suo servizio digitale sta rivoluzionando, facilitandoli, i rapporti tra paziente, medico e farmacista.
Intervenuto alla cerimonia del Caduceo D’Oro, il tradizionale appuntamento tra farmacisti, giunto alla XIV edizione, organizzato dall’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat e patrocinato da ministero della Salute, Federazione Ordini Farmacisti italiani e Regione Puglia e tenutosi a Bari lo scorso 9 novembre, lo abbiamo avvicinato per un’opinione sul futuro della dispensazione di farmaci e nuove tecnologie.
Le nuove tecnologie avanzano sul mercato
“Il ruolo dei pazienti è cambiato: hanno smesso di essere solo pazienti e sono diventati, da un certo punto di vista, anche se è brutto definirli tali, consumatori. In realtà loro consumano e producono informazioni e lo fanno tramite quello che abbiamo in tasca: il cellulare, che usiamo per mille funzioni e che è sempre più un vero e proprio computer di bordo che genera un numero di informazioni impressionanti – commenta Luca Pani -. Il mondo informatico, nello specifico, sta intercettando una nuova figura: l’individuo sano a rischio, una specie di ibrido, colui che non è ancora malato ma che non rimarrà a lungo sano. I grandi colossi informatici e non, stanno entrando a gamba tesa nel mondo della salute, intercettando tali figure, grazie ai loro intelligentissimi algoritmi e i servizi di machine learning”.
L’esempio di Amazon che ha acquistato Pillpack spiega come la vendita tradizionale di farmaci può subire una forte scossa.
Che devono fare i farmacisti e le professioni sanitarie?
“Essere consapevoli che queste cose stanno succedendo adesso, che è già realtà e non è uno scenario futuro – continua l’esperto -. Forse ancora non ci credono, ma se si riflette su come la vita di tutti è cambiata, usando i cellulari, è contraddittorio pensare che invece il “business as usual”, quello che si fa oggi nelle farmacie, sia immutabile. Tutto sta cambiando e a prendere le medicine dal banco presto ci potranno essere i robot, bisogna quindi attrezzarsi e anche in fretta, nell’innovarsi e offrire nuovi servizi”.
Perché i farmacisti non vogliono capire che devono attrezzarsi?
“Non lo so, nel dettaglio, in Italia quali possono essere le remore maggiori, credo che sia un meccanismo naturale al cervello umano, cioè tutte le volte in cui si trova davanti ad un’incertezza, o alla possibilità di uno scenario più negativo, dove le risorse diminuiscono, c’è più competizione, il cervello sceglie di essere ignorante. In effetti gli conviene come strategia di sopravvivenza. Se i farmacisti capissero, invece, e questo è anche il compito delle federazioni, che in realtà è un’opportunità, che il mondo non è così negativo come lo si vuole vedere, ma che può essere un’occasione positiva, allora il cervello cambia strategia e decide di imparare. Quindi bisogna cambiare lo scenario di riferimento. E il nostro compito è aiutarli a cambiare”.
I consigli di Carepy
Non solo dispensatori di farmaci. CarepyPharma, la piattaforma studiata appositamente per i farmacisti è un valido supporto per ridare un nuovo ruolo nel rapporto con i pazienti e valorizzare le professionalità: tramite la piattaforma, infatti i farmacisti possono aiutare il paziente nell’aderenza terapeutica e mandare messaggi mirati e consigli per la salute. Chiama subito allo 0806942438, manda un messaggio Whatsapp al 3519279394 oppure inviaci una mail a info@carepy.com per avere maggiori informazioni sul servizio e prenotare una giornata informativa nella tua farmacia.